AGULA MARINA

E’ un pesce facile da incontrare nei nostri mari. Vive in branchi numerosi e si avvicina alle coste, soprattutto rocciose, da marzo a dicembre. Sfortunatamente per lei, l’aguglia, ha un’ottima reputazione presso tutti i pescatori di mare. E’ ricercata, viva o morta, per essere impiegata come esca nella pesca, soprattutto a traina, dei principali predatori marini. Si contende il primato nella classifica delle esche più efficaci con calamari, seppie e sugarelli. A suo favore gioca il fatto di essere facilmente reperibile in prossimità delle punte rocciose, di isolotti e/o scogli affioranti, meglio se in presenza di correnti marine. E’ risaputo che nella traina col vivo il primo problema da risolvere è quello di procurarsi l’esca e di farlo in modo veloce. Negli Usa esistono perfino delle barche, le”bait boats”, specializzate nella pesca del vivo come sugarelli, sgombri, aguglie in modo da far risparmiare tempo prezioso ai pescatori locali. Coloro che non possono procurarsi l’aguglia viva, si accontentano di quella morta. Anzi, molti la preferiscono morta. Infatti, può essere innescata con ami e fili completamente nascosti all’interno del corpo. Se l’innesco è giusto, ha un movimento che ricorda un pesce malato o ferito e questa situazione, come sappiamo,è altamente adescante; inoltre, considerazione per molti fondamentale, l’aguglia morta è sempre reperibile senza l’incognita di doverla individuare in mare e pescarla.

Ammettiamo, per un momento, di non avere aguglie vive a bordo, e neppure morte. Come risolviamo il problema? Con un’esca artificiale che abbia la forma del corpo e il movimento dell’aguglia. Ovvio. Come al solito, poiché il mercato non offre quello che ci occorre, o meglio, ciò che propone è decisamente scadente, siamo costretti, ma lo facciamo con enorme piacere, a costruire un’ esca che non faccia rimpiangere la mancanza del vivo. Da non dimenticare, inoltre, che potremo utilizzarla anche nella pesca a spinning dalla costa.