SEAZAR WTD |
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SEAZAR WTD17 (17cm.)
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SEAZAR WTD10 (10cm.)
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“Walking-the-dog”. Letteralmente significa portare a spasso il cane. Loro, in America, sono stati i primi a praticarlo. E lo fanno con molta maestria. Sono stati i primi a capire l’enorme efficacia di quel movimento strano, assolutamente diverso da tutti gli altri. In pratica, si tratta di recuperare l’artificiale con la punta della canna rivolta in avanti e in basso, il filo leggermente in bando, con secchi e corti movimenti del polso. In questo modo il nostro stickbait si muove con uno zig-zag più o meno ampio. Nel vasto panorama italiano delle esche di superficie, nate soprattutto per la pesca del persico trota, i plugs che si muovono come cani al guinzaglio non hanno trovato, contrariamente a quanto successo oltre oceano, molti estimatori. Per anni questa esca semplicissima, priva di palette, elichette e di qualsiasi altro accessorio è stata vista con diffidenza. Le rare occasioni in cui entrava in pesca non erano supportate dalla necessaria fiducia e si affermava che catturava poco. Poi, come spesso accade, il continuo esempio degli spinners americani ha indotto quelli italiani a sperimentare con maggiore continuità gli stickbait e le catture dei persici reali non si sono fatte attendere. Non solo persici, però. Tutti i predatori nostrani sembrano gradire questi “sigari” che non sanno prendere una direzione fissa, senza grossi tonfi e spruzzi, quasi si muovessero in punta di piedi. Credo che le caratteristiche più apprezzate da tutti siano la facilità di lancio e la grande distanza che possono raggiungere grazie alla linea aerodinamica e alla zavorra generosa. In fase di recupero nascono, però, alcune difficoltà per coloro che li usano per la prima volta. Non ritornano docili e ubbidienti come tutti i minnows. Vogliono essere lavorati con infiniti colpetti di polso, vibrazioni del vettino, cambiamenti continui di ritmo intercalati da piccole pause di quiete. Se si dovessero recuperare con regolarità, come si potrebbe fare con il più classico dei “pesciolini” galleggianti, si trasformerebbero in un misero pezzo di legno senza vita. Portarli a “spasso” è certamente difficile. Che sia questo uno dei motivi per cui hanno trovato tanta difficoltà nell’affermarsi tra gli spinners italiani? Ma se riusciamo a addomesticarli come vogliamo, non finiranno mai di stupirci con tutto il loro vasto repertorio di spostamenti estemporanei. Risultano talmente efficaci che il loro impiego si sta allargando anche allo spinning in mare. Spigole, Serra, Lecce e Barracuda sono molto sensibili al movimento “walking the dog”. Forse vedono in quell’essere che sbanda a destra e a sinistra una probabile preda sofferente. Qualunque sia il motivo scatenante, l’attacco avviene in modo improvviso e plateale e l’emozione è così intensa che gli attimi seguenti un’abboccata a galla non si dimenticano tanto facilmente. |
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